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Post card by two minutes from my messed up life è un progetto fotografico ancora in progress, che è iniziato a fine Primavera di quest'anno.

L'intera serie è realizzata a Pegli, un quartiere alla periferia Ovest di Genova,  che si trova realmente a 2 minuti di macchina da casa mia, a Cornigliano, nell'area industriale della città.
Per me è il posto più vicino da raggiungere quando ho bisogno e tempo per staccare e per questo è anche il mio luogo del cuore quando voglio trovare un pò di pace (da qua il significato del titolo).
Frequentando regolarmente questi luoghi, ho iniziato ad interessarmi ad alcune dinamiche di sviluppo/modifica che il territorio ha subito nel corso dei decenni e a studiarne sia l'aspetto prettamente estetico/visivo che l'aspetto sociale.

 

Nell'introduzione al progetto spiego velocemente la storia del quartiere, raccontando gli aspetti politici ed economici che ne hanno così profondamente modificato il paesaggio e l'ambiente.

La spiaggia del litorale di Pegli è il primo lembo di mare riconoscibile come tale, alle porte della Città portuale e industrializzata, ma in queste spiagge vige il "divieto di Balneazione", proprio perché inserite nel contesto della Grande Genova, con il Porto petroli a Multedo, l'Aeroporto Cristoforo Colombo e il Porto Container a Voltri.

 

Nel secondo dopoguerra uno sviluppo industriale incontrollato ha mutato radicalmente il volto del quartiere, un tempo località turistica e balneare, stravolgendolo completamente, fu così che in breve tempo in spazi ristretti sorsero il Porto Petroli di Genova, inaugurato nel 1963, insediamenti industriali, depositi petroliferi e il casello autostradale di Genova-Pegli dell'Autostrada A10.

Ci troviamo di fronte ad un quartiere borderline: ancora legato alla sua tradizione balneare e al contempo stravolto dalla trasformazione urbana degli ultimi 50 anni. Qua la gente si comporta però come se il tempo non fosse passato e continua primavera dopo primavera ad inaugurare la stagione balneare nonostante i chiari divieti e i rischi concreti per la salute.

E questo modus vivendi ha da subito attirato la mia attenzione visiva. Ogni volta che passavo vicino alla spiaggia, il mio sguardo si sofferma inevitabilmente su questi bagnanti che sembrano fare la cosa più normale del mondo.

Le cartoline che compongono questa serie  hanno l'obbiettivo di decontestualizzare quei luoghi e quelle persone, mostrando situazioni di vita apparentemente comune che cambia di significato solo quando si viene a conoscenza del contesto stesso.

Una raccolta delle fotografie realizzate fino a questo momento, è stata in mostra a Palazzo Ducale di Genova, a partire dal dal 3 Ottobre, in occasione della GIORNATA DEL CONTEMPORANEO promossa da AMACI (Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani) e si è classifica tra le opere finaliste al Talent Prize 2014.

 

Questa serie non è il primo progetto che dedico alla città di Genova: l'obbiettivo è quello di ricercare un'aspetto della città che sia al contempo specchio fedele della realtà, ma che conservi quell'alone di romanticismo che da sempre la caratterizza, soprattutto quando ne si analizzano gli aspetti più crudi.
 

Non sò se questi due progetti avranno mai una conclusione, perchè ogni volta che provo a mettere la parola fine, ecco che trovo un'altra fotografia da scattare, e penso che sarà così per sempre.

 

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